lunedì 16 dicembre 2019

STEP #28 - IL PROTAGONISTA DELLA COSA

IL PROTAGONISTA

Agli albori della cartapesta leccese (1700), si distinse un personaggio: Pietro Surgente ma noto come Mesciu Pietru de li Cristi (Mastro Pietro de i Cristi).

Egli era un barbiere, infatti furono proprio loro che per primi si cimentarono in quest'arte adattando il retro del loro negozio a bottega per la lavorazione della cartapesta.

Il suo appellativo deriva dal fatto che la sua produzione si distinse per l'alto numero di crocifissi, in dialetto leccese appunto "cristi". 

La statua più antica conosciuta da lui prodotta, rappresenta San Lorenzo ed è datata 1782 che ora si trova nella chiesa dedicata al santo a Lizzanello, comune dell'hinterland leccese.

Per approfondire la storia di Mesciu Pietru si può vedere il seguente link: https://terracartafuoco.wordpress.com/storia-della-cartapesta/

venerdì 13 dicembre 2019

STEP #27 - IL MUSEO DELLA COSA

MUSEO DELLA CARTAPESTA

Se dovessi costruire un museo riguardante la cartapesta leccese sicuramente lo organizzerei non solo secondo un ordine cronologico focalizzato esclusivamente alla storia locale, ma dedicherei ampi spazi anche ad altre variazioni sul tema, magari costruendo un museo più interattivo e meno espositivo. 

Alcune sale del museo sarebbero inoltre dedicate all'uso quotidiano/industriale della cartapesta e alla sua diffusione nel mondo.


A questo link il collegamento alla pagina del Museo della Cartapesta, il museo della cartapesta leccese sito nel Castello Carlo V di Lecce.


Sala del Museo della Cartapesta

domenica 8 dicembre 2019

STEP #26 - LA COSA NEI FRANCOBOLLI


CARTAPESTA E FILATELIA
Le statue di cartapesta trovano il loro spazio anche nella massiva produzione filatelica sia in quelle italiana ma soprattutto in quella giapponese.
Ne riporto qui tre esempi che in comune hanno il fatto che la stampa raffiguri un animale, fantastico o reale che sia, fatto di cartapesta.

Il primo raffigura un cavallo di cartapesta, prodotta nel 1990; la seconda, del 1976 raffigura un dragone e infine un francobollo del '92 in cui vediamo una scimmia.



Come detto in precedenza, vi sono anche francobolli italiani in cui si nota la presenza dell' oggetto, infatti è presente in una serie del 2013, dedicata alle più iconiche festività di carnevale dello stivale. 



Francobollo del carnevale di Termini Imerese (Pa)




STEP #25 - LA COSA IN CASA

LE STATUE DI CARTAPESTA NELLE CASE LECCESI

Mettendo da parte l'uso pratico della cartapesta (es. packaging per le uova) e vedendo particolarmente l'aspetto decorativo; si può trovare grande diffusione delle statuette, di medie dimensioni, nelle case delle famiglie leccesi. Tra esse è compresa ovviamente anche quella della mia famiglia, infatti vengono usati come tradizionali soprammobili.



Di lato si possono vedere due delle statue presenti nella mia casa, 
in particolare quella di sinistra è stata la bomboniera di nozze dei miei genitori. 

giovedì 5 dicembre 2019

STEP #24 - LA COSA NEI FILM

LA CARTAPESTA AL CINEMA
La cartapesta è preponderante nel film Hollywoodiano intitolato Frank, diretto da Larry Abrahason nel 2014 e prodotto da Film4, il film parla appunto dell'omonimo protagonista, ineterpretato dalla star Michael Fassbender, un eccentrico ma geniale musicista di musica d'avanguardia, che porta sempre una maschera di cartapesta.
Di seguito è riportato il trailer del film.


poster del film

Ma rimanendo con lo sguardo alla città di Lecce, vi è un docufilm dal nome "La città dei santi di carta" ancora in produzione da parte della KharismaCineproduzioni che tratterà proprio l'artigianato della cartapesta leccese e della sua storia


STEP #23 - LA COSA NEI LIBRI

LA CARTAPESTA NELLA LETTERATURA
La cartapesta e anche le statue di cartapesta sono citate innumerevoli volte nella letteratura italiana, il passaggio seguente è tratto dal romanzo che tra tutti probabilmente è il più noto e in cui la cosa risulta in primo piano è Mastro-Don Gesualdo di Giovanni Verga, pubblicato nel 1889, racconta le vicende del protagonista, che da il nome al racconto, nella Sicilia del risorgimento, è il secondo romanzo della serie del ciclo dei vinti.
Questo passaggio mostra il Marchese Limoli che parla di un simulacro con altre persone tra cui anche Gesualdo

"- Ma che sciocchezze!... Chi ve le a bere, don Calogero? La statua è di cartapesta... una brutta cosa!... I topi ci hanno fatto dentro il nido..."


Giovanni Verga, Mastro-Don Gesualdo, Milano : Treves, 1989

Edizione del 1890 del Mastro-Don Gesualdo

martedì 3 dicembre 2019

STEP #22 - LA COSA NEI FUMETTI

CARTAPESTA NEL FUMETTO

La cartapesta, sebbene raro nell'arte del fumetto, si può vedere nella seguente striscia di Archie, celebre fumetto umoristico ideato da Bob Montana e pubblicato dal 1942 continuativamente fino ad oggi, su di una testata omonima la Archie Comics
Qui si può vedere il disegno originale della Daily comic strip del 27/9/1968 disegnata dallo stesso Montana, in cui si vede il protagonista intento a fare una testa di cartapesta. 


Bob Montana, Archie, New York : Archie Comics, 1968.

STEP #21 - LA COSA IN MUSICA

LA CARTAPESTA NELLA MUSICA

Nella discografia italiana ci sono diversi brani che hanno come titolo la parola "cartapesta" ad esempio quella allegata di seguito:

Karma - Cartapesta  

Altrettanto numerose sono le canzoni che citano la cartapesta, ma probabilmente la più nota al pubblico più giovane è "Panico" del rapper Fabri Fibra in collaborazione con Neffa. 
Proprio nella prima strofa il rapper dice cosi: "...entra nella mia testa, mare in tempesta / facce finte di cartapesta..." 
Di seguito il video della canzone:

Fabri Fibra - Panico ft. Neffa

giovedì 28 novembre 2019

STEP #20 - I BREVETTI

IL BREVETTO
Patent n°: US3507058A 

Il seguente brevetto (descrizione completa nel link sopra) ci illustra un modo inusuale per sfruttare le caratteristiche tecniche del materiale, infatti viene usata la cartapesta per produrre un tacco per scarpe, gli inventori la definiscono innovazione poiché permette di avere una maggiore capacità di ammortizzazione e migliore resistenza rispetto ai tradizionali tacchi in plastica o di cuoio.

Disegno allegato al brevetto

Per approfondire il tema dei brevetti, si può vedere l'analisi di un filtro per lavatrici realizzata da me per il corso di Storia della Tecnologia nell'a.a. 2017/18 al seguente link.

STEP #19 - LA COSA NELL'ARTE

L'ARTE DELLA CARTAPESTA

La lavorazione della cartapesta leccese produce sempre dei manufatti di carattere artistico, più o meno rilevante, ma non ci sono particolari opere d'arte che hanno riscosso notevole valore, solo qualche statua di carattere sacro.

Di seguito si vede il simulacro di Sant'Oronzo, patrono della città di Lecce, realizzato con le tecniche tradizionali. 


Dal punto di vista architettonico, caso unico al mondo, è, come accennato in post precedenti, il soffitto della Chiesa di Santa Chiara realizzato interamente in cartapesta nonostante ad occhio non vigile possa sembrare legno. Questo tipo di tecnica non fu mai usato altrove poiché venne scoraggiato dal clero,si potevano infatti usare pagine di libri considerati proibiti dal cattolicesimo.


Soffitto di Santa Chiara



martedì 26 novembre 2019

STEP #18 - LA COSA IN CUCINA

CARTAPESTA IN CUCINA

Come si può vedere dai post precedenti, vi sono alcuni utilizzi della cartapesta nell'ambito culinario, in particolare nel packaging grazie alle proprietà che la caratterizzano (step #15).


Contadino in cartapesta leccese che trasporta prodotti caseari
Passando però ad un focus sulle statue della tradizione leccese, diventa notevole la produzione di statue a carattere folkroristico soprattutto riguardanti i mestieri più antichi, come nel più famoso artigianato napoletano. In qualsiasi bottega si possono vedere riproduzioni di contadini con vari prodotti gastronomici o massaie che si occupano di cucinare.

massaia con pentola di pasta


martedì 19 novembre 2019

STEP #16 - MAPPA CONCETTUALE

La seguente mappa concettuale è formata da soli due elementi. Sono presenti dei "nodi" cioè le parole che rappresentano le idee della cosa, collegate tra di esse con dei "rami". 

domenica 17 novembre 2019

STEP #15 - EVOLUZIONE DELLA COSA

EVOLUZIONE DELLA CARTAPESTA
Sebbene l'utilizzo della cartapesta sia centrato perlopiù in ambito artistico, non mancano esempi di natura industriale e pratica, come riportato nello schema del post#11.

Nell'immediato futuro si potrebbe procedere all'uso di cartapesta come materiale per il packaging, magari potrebbe essere sostitutivo della plastica poiché avrebbe impatto ambientale minore e potrebbe essere composto da materiali facilmente reperibili, a basso costo e riciclabili, già reperibili negli scaffali dei supermercati sono i cartoni delle uova in cartapesta. 

Packaging in cartapesta

Inoltre si potrebbe ripensare a usi passati del prodotto e rinnovarli a fini industriali, in Germania ad esempio era utilizzata per le pavimentazioni e nei paesi anglosassoni veniva usata per costruire elementi architettonici. Non sarebbe utopico quindi impiegarla in ambito edile come oggetto complementare agli elementi strutturale, magari come uno strato isolante termico e elettrico economico.  

venerdì 15 novembre 2019

STEP #14 - LA COSA COME SIMBOLO

LA SIMBOLOGIA DELLA CARTAPESTA
Anche la costruzione di manufatti di cartapesta può avere un significato simbolico, due sono gli esempi più celebri.

Il primo è sicuramente quello religioso, che combacia con l'uso originario delle statue di cartapesta. Esse non erano solamente statue che raffiguravano il presepe o i santi, ma nella comunità cristiana dell'epoca assumevano una forte funzione votiva.

Carro allegorico di satira politica
Il secondo esempio sono i carri allegorici, essi infatti sono sovrastati da statue di cartapesta e nel periodo di Carnevale sfilano per molte città italiane (famoso quello di Viareggio e in Puglia quello di Putignano). Essi rappresentano ironicamente temi di attualità e satira politica. 

mercoledì 13 novembre 2019

STEP #13 - L'ANATOMIA DELLA COSA

ANATOMIA DI UNA STATUA DI CARTAPESTA
L'immagine riportata in basso illustra una statua "scomposta", partendo dalle parti più interne a quelle più esterne, manca però il rivestimento decorativo esterno fatto di cartapesta propriamente detta

lunedì 11 novembre 2019

STEP #12 - I MATERIALI DELLA COSA

I MATERIALI 
La cartapesta, come è risaputo, è considerata un'arte povera e altrettanto lo sono le materie prime, esse sono spesso materiali di rimpiego o comunque facilmente reperibili a basso costo.
La base su cui si compone la statua è in filo di ferro, viene poi rivestita con la cosiddetta "lana di legno". Si passa poi all'uso della carta, molto spesso si riutilizza la carta dei giornali, e della colla. 
I dettagli, come viso e arti, sono fatti di terracotta e gli abiti della statua sono fatti con fogli di carta incollati con la "ponnula", termine dialettale salentino per indicare una colla composta da farina, acqua e solfato di rame e del gesso per colorare il tutto.



venerdì 8 novembre 2019

venerdì 1 novembre 2019

STEP #8 - LA COSA

LA SCELTA DELLA COSA

I motivi della scelta sono molto semplici, il primo e probabilmente più importante è il legame della cartapesta con il territorio, è un arte centenaria che si è sviluppata nelle piazze e nei vicoli del centro storico leccese, anche visivamente si nota subito come sia perfettamente incastonata con l'ambiente circostante nelle forme e nei colori, il secondo motivo è personale, poichè rievoca ricordi e sensazioni dei momenti passati nel luogo




venerdì 25 ottobre 2019

IL LUOGO AL CINEMA - STEP #7

LA SETTIMA ARTE A LECCE
La città di Lecce, in particolare il centro storico compresa la piazza, è stata numerose volte oggetto di riprese cinematografiche, 
ma degno di nota è il rapporto che il regista di origne turca Ferzan Özpetek ha stretto con la città, tanto da ottenere la cittadinanza onoraria e definirla la sua terza casa, insieme ad Istambul e Roma.


Fotogramma tratto da una scena di 
'Allacciate le cinture' girata in Sant'Oronzo 
Qui ha diretto Mine Vaganti nel 2010, commedia che narra delle vicissitudini di una famiglia leccese e Allacciate le cinture, del 2014.                               
Locandine del film "Mine Vaganti"

mercoledì 23 ottobre 2019

IL NOME DEL LUOGO - STEP #6


ETIMOLOGIA DEL LUOGO
L'aspetto del luogo è profondamente mutato nel corso della storia così come il suo nome. 

incisione raffigurante la piazza a fine '800

In principio era conosciuta come "Piazza dei Mercanti" a causa delle numerose botteghe presenti, solo in seguito alla pestilenza del 1657 (come raccontato nello step #5) venne dedicata al santo patrono e dal '900, a causa della scoperta dell'anfiteatro romano rimasto sepolto per secoli sotto la superficie, iniziò a cambiare totalmente forma fino a raggiungere la configurazione attuale





domenica 20 ottobre 2019

IL MITO - STEP #5

IL "FURTO" DELLA COLONNA 
Il legame con Sant'Oronzo è rilevante in questo luogo, la piazza infatti è sovrastata da una colonna su cui svetta la statua bronzea del santo.

Colonna di Sant'Oronzo
La leggenda ha radici nella pestilenza del 1657, essa aveva risparmiato la Terra d'Otranto, sebbene il Regno di Napoli fosse stato tra i più colpiti. Gli abitanti dellà città indicarono Sant'Oronzo come fautore del miracolo, nonostante il suo culto fosse ampiamente marginale all'epoca. Ben presto la voce del miracolo si sparse fuori dai confini della città, fino ad arrivare a Brindisi, il cui primo cittadino decise di donare una delle due colonne che da tredici secoli indicavano la fine della Via Appia su cui poi venne adagiata il bronzo del santo. 


Sebbene sia questa la realtà, gli abitanti brindisini iniziarono a credere di essere stati vittime di un furto e nella credenza popolare vi è ancora traccia di ciò.

venerdì 18 ottobre 2019

CITAZIONI - STEP #4

DESCRIZIONE DELLA PIAZZA NEL LIBRO

"La piazza era molto vasta (ora lo è di più, ma non è più una piazza, è un vuoto), e lo appariva ancora di più perchè circondata da case molto basse e bianche. La occupava nel centro un enorme marciapiede rettangolare con in mezzo, elevata su un'alta colonna, la statua del Santo protettore."
Vittorio Bodini, Il fiore dell'amicizia, Nardò : Besa, 2007


lunedì 14 ottobre 2019

LIBRI - STEP #3

LIBRI 

Vittorio Bodini, Il fiore dell'amicizia, Nardò : Besa, 2007


Unico romanzo del poeta e traduttore leccese, pubblicato postumo ma scritto negli anni '40, narra le proprie vicende e del suo gruppo di amici nella Lecce degli anni trenta, è scritto in chiave autobiografica ma con le caratteristiche del romanzo di formazione

sabato 12 ottobre 2019

LE COSE - STEP #2

LE COSE DEL LUOGO
La vivacità della Piazza si rispecchia nella creatività delle persone che la popolano, esempio di ciò sono gli artigiani che lavorano le statue di cartapesta leccese nelle botteghe dei vicoli adiacenti. 



Tipica bottega del centro
Essa consiste in strati di carta e colla essiccati che modellano l'esterno della statua la cui "anima", è composta da uno scheletro di fil di ferro, rivestita da "lana" di legno. 
Quest'arte è nata intorno al 1700 per fini principalmente sacri e fiorì insieme al Barocco Leccese, notevole è infatti la produzione di statue collocate tutt'oggi nelle chiese del centro.

I segreti della lavorazione sono stati tramandaia da padre in figlio per generazioni ed ancora oggi fa parte del tipico artigianato salentino insieme all'oggettistica fatta di pietra leccese, una roccia calcarea tipica della regione, di colore giallino, conosciuta ai più per il suo ampio utilizzo nella costruzione di palazzi e di chiese barocche di Lecce e di tutto il Salento ma che grazie alla facilità di lavorazione si presta anche alla produzione di opere di piccole dimensioni.



giovedì 10 ottobre 2019

LOCALIZZAZIONE - STEP #1

PIAZZA SANT'ORONZO

Vista aerea del centro storico leccese con al centro la piazza
coordinate:
40.35321648536458;
18.17257775363032

È il fulcro della vita nel capoluogo salentino, fino agli inizi del secolo scorso adibita ad area mercatale, è dedicata al santo patrono della città.